in questo periodo ho voglia di scrivere.
ci sono momenti in cui scrivo e-mail a caso per mettere a tacere questo bisogno.
mi capita periodicamente di essere colta dalla necessità di scrivere e tutte le volte finisco con l'iniziare un nuovo romanzo che si abortisce spontaneamente in pochissime settimane. perché è l'urgenza che mi frega. la fretta. quando inizio non ho mai in mente una trama precisa né dei personaggi ben caratterizzati. sento solo l'impellenza di svuotarmi, di riempire un file, di placare tutte le voci, i pensieri, i malumori e le paure accumulate.
creo un personaggio femminile e lo faccio muovere per qualche decina di cartelle tra persone antipatiche e situazioni melmose fino a quando mi sento di nuovo bene e mi sembra che il prurito alle dita che sentivo non c'è più.
e in questi giorni ho la sensazione che mi potrebbe capitare di concepire e poco dopo abortire un altro romanzo. e anche se sono un essere di sesso femminile privo di senso materno, l'idea di dar vita e uccidere consapevolmente un'altra creatura mi fa stare malissimo.
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