sono da sempre una persona (e una scrittrice) infelice e insoddisfatta.
non ho mai capito chi sostiene che ognuno è artefice della sua felicità, che la felicità è una scelta.
fino a ora. ora credo di aver intuito cosa intendono e mi sono convinta che hanno ragione.
se lo sforzo di rendere felice la mia vita intera mi sembra al di fuori delle mie possibilità, ho deciso che almeno nell'ambito della scrittura posso scegliere di essere felice.
ho passato anni a saltare da una delusione all'altra: romanzi rifiutati, racconti non pubblicati, concorsi persi, vendite insoddisfacenti. mesi a cercare di ritrovare fiducia e a mettermi a scrivere qualcos'altro. che puntualmente veniva rifiutato. e quel rifiuto appena nato mi gettava di nuovo nello sconforto e nella disperazione.
in ogni dato periodo riponevo tutte le mie speranze solo su un testo: un racconto di due pagine, un romanzo breve.
da adesso non sarà più così: ho abbastanza libri pubblicati e abbastanza libri in cantiere da vedere davanti a me solo grandi soddisfazioni e possibilità: concorsi da vincere, contratti da firmare, ristampe di cui gioire, traduzioni all'estero di cui essere orgogliosa. i rifiuti, le recensioni negative, le vendite al di sotto delle aspettative non avranno più il potere di scalfire il mio entusiasmo. anche perché sono tutte cose fuori dal mio controllo.
una grossa fetta del successo di un autrice ha a che fare con la fortuna e il tempismo. il mercato editoriale non è né giusto né meritocratico: ci sono libri straordinari che non hanno alcun successo e libri mediocri che scalano e le classifiche. io continuerò a scrivere al meglio delle mie possibilità per dare alla fortuna la possibilità di incontrarmi ancora e ancora sulla sua strada.
e tutto quello che arriverà sarà stupendo.
intanto gioisco di tutto quello che ho raggiunto, che è meraviglioso e per nulla scontato.
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