per te scrivere è un divertimento o un tormento?
scrivere non mi diverte, non scrivo velocemente, perché nessuno mi detta. sono molto veloce a digitare a tastiera cieca, se qualcuno mi dettasse sfornerei romanzi a volontà.
invece, quando scrivo, ho spesso l'impressione di dover dissotterrare le parole a mani nude. scrivo lentamente, con fatica, tornando più e più volte sulle stesse frasi, gli stessi paragrafi.
scrivo in fretta solo le frasi e i paragrafi che ho già elaborato in testa, ma una volta trascritti impiego molto tempo a trovare nuove frasi e nuovi paragrafi.
invidio molto gli scrittori per cui la scrittura sgorga naturale come acqua da una fonte. a me non succede così. so che ci sono autori che riescono a scrivere anche cinquemila parole al giorno, che dettano i libri al registratore. il mio processo di scrittura è lento, faticoso, doloroso. mi sono sempre sentita una scrittrice inadeguata per per il fatto che scrivere, per me, non è un'allegra passeggiata nei campi fioriti, ma un percorso di guerra fatto sui gomiti, strisciando sotto al filo spinato.
solo di recente ho letto un manuale che mette in discussione la premessa che solo chi sforna ventimila battute al giorno è un vero scrittore.
ognuno ha il suo modo e i suoi tempi, e ogni processo creativo ha lo stesso diritto di esistere, fintanto che porta al risultato sperato.
come diceva qualcuno, "a me non piace scrivere, piace aver scritto". così come non mi piace correre, né pulire casa. mi piace aver corso e aver la casa pulita.
però per ottenere il risultato c'è un unico modo: passare attraverso il processo. e quindi scrivo. perché aver scritto mi piace e mi dà soddisfazione e mi fa stare bene.
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