Non si avvicina, non mi guarda, si siede di fronte a me, appoggiando la schiena al muro opposto e basta. Io non dico niente, lui non dice niente. Io mastico, lui guarda un punto alla mia destra, come se non fossi sola e accanto a me ci fosse qualcun altro di più interessante. Mangio in silenzio, un po’ in imbarazzo. Dovrei dire qualcosa? Dovrebbe dire qualcosa lui? Per fortuna sta lontano, non fa domande difficili, non mi guarda in faccia. Non ha ancora detto niente di sgradevole nei miei confronti. Mi rilasso. Se stare con gli altri fosse sempre così facile, potrebbe persino piacermi. Ma di solito non funziona così. La gente ha un sacco di pretese inespresse: pretende di essere guardata in un certo modo negli occhi, ma non troppo o non in un modo che loro reputano strano, si aspetta di parlare soprattutto di cose inutili e senza senso tipo il tempo atmosferico, chiede “come stai?” anche se non vuole una risposta diversa da “bene”, dice “ci si vede” o “ti chiamo domani” anche se spera di non vederti mai più e domani non ti chiamerà. Ma questo ragazzo, per ora, non sembra avere pretese del genere, per fortuna.
Questo brano è tratto da "L'inventario delle mie stranezze" il mio prossimo romanzo in uscita per EL a luglio. è un libro che racconta la sindrome di Asperger dal punto di vista di Agata, una ragazza che frequenta la prima media, sa di non essere come le sue coetanee e passa il tempo esercitandosi per le olimpiadi di matematica con un tipo strano che si fa chiamare Spettro.
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Se vuoi acquisire maggiore consapevolezza sull'autismo, anche al di fuori del 2 aprile segui:
Fabrizio Acanfora: instancabile divulgatore, autore di "Eccentrico" un saggio autobiografico che racconta l'autismo da dentro. Sempre suo, il nuovissimo: "In altre parole - Dizionario minimo di diversità" che riflette sulle parole che usiamo per parlare non solo di autismo, ma di qualsiasi cosa si collochi fuori da quella che viene definita come "normalità"
Bradipi in Antartide: bravissima disegnatrice che racconta il suo punto di vista sull'autismo attraverso un simpatico bradipo che interagisce con i pinguini
Neuro-peculiar: è nat* con l'intento di normalizzare il concetto di neurodiversità. in particolare ha un utilissimo canale youtube ricco di video in cui persone neuroatipiche raccontano la loro neuroatipicità rispondendo alle domande più comuni. Oggi per tutto il giorno organizza un evento in cui intervengono persone autistiche. Andate sulla loro pagina per scoprire il programma.
Solitamente l'autismo è visto come una malattia invalidante da curare, qualcosa da cui si è affetti e di cui le persone soffrono, che comporta deficit in ambito relazionale, deficit nella comprensione del linguaggio non verbale, deficit nel campo delle funzioni esecutive (quando l'autismo non è evidente, di solito la persona viene ritenuta pigra, strana, asociale... comunque non autistica).
Questa narrazione nasce dal fatto che l'autismo viene per lo più raccontato da persone neurotipiche.
I tre profili che vi ho segnalato lavorano affinché nasca una nuova consapevolezza sull'autismo capace di raccontarlo come differente organizzazione del sistema nervoso: quindi come uno dei modi possibili di essere, né migliore né peggiore ma semplicemente differente da quello predominante.
Vi consiglio di seguire questi hashtag:
#NothingAboutUsWithoutUs
#VociAutistiche
#RompiamoleBolle
Bonus, in lingua inglese, questi due canali youtube:
https://www.youtube.com/user/AtheistRockstar
https://www.youtube.com/channel/UC-FpBZR7DbpvNj5UrFN8qUA
Bonus, romanzo per ragazzi, appena uscito grazie a Uovonero Edizioni scritto da autrice autistica: "Una specie di scintilla"
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