ha nove mesi, un ciuffo di capelli alla trump e il tipico sorriso sdentato dei bambini molto piccoli, quello che ha il potere di rimbambire gli adulti e di indurli a fare le vocine sceme.
come un attore consumato scuote la testa di lato, per spostare il ciuffo e conquistare la schiera di fan: nonni, zii, cuginetti. tutta gente che si prodiga in smorfie e richiami, scuotendo giocattoli uno più rumoroso dell'altro, per attirare la sua attenzione.
ma lui, asceta stilita superiore alle lusinghe del consumismo, ha occhi solo per un inutile coperchio giallo, che non fa niente, se non il coperchio di una scatola di formine, che vorrebbero essere colorate e interessantissime.
il coperchio giallo è tutto ciò che gli interessa, e tutto ciò di cui i suoi fan tentano di impossessarsi per portarlo dalla loro parte.
come un marine ben addestrato (o un roomba sobrio), striscia sui gomiti su qualunque superficie: tappeti, marmi, prati e lo fa con l'eleganza e la velocità di un'anguilla.
è lorenzo, è mio nipote, e non essendo ancora in grado di leggere i miei romanzi o di sfornare torte e biscotti, è totalmente inutile. ma simpatico.
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