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lunedì 26 maggio 2008

che ironia

questo blog si è intristito.
io mi sono intristita.
mi sembra tutto più grigio, più freddo.
sembra tutto inverno.
nonostante le dimostrazioni d'affetto.
nonostante il viaggio in california.
nonostante i libri -tanti, tantissimi- che ho ancora da leggere.
mi sembra non ci sia più vita.
o forse non c'è più la vita di prima, quella di cui riuscivo a prendermi gioco. quella che avevo il coraggio di sfidare con le mie parole.
adesso c'è una vita piena di silenzi, una vita dall'altra parte dell'oceano, una mansarda vuota che mi aspetta, in cui i panni non solo non profumano perché ho dimenticato di mettere il detersivo, ma pure puzzano perché con tutta questa umidità non si asciugano.
c'è una vita con un lavoro precario, che diventa ancora più precario quando persino l'ultimo arrivato sembra poterti soffiare il posto da un giorno all'altro.
una vita con un amore matematico che studia gli sharp e la cofinalità e i grandi cardinali a berkeley, e ti chiedi per quanto ancora lui potrà continuare ad amare te, che non leggi tutte le didascalie nei musei, te che ti ostini a cantare anche se sei stonata, te che non sai l'inglese, anche se l'hai studiato per otto anni, te che lo chiami moregiutti e che a volte riesci a leggergli i pensieri.
e ti chiedi anche per quanto ancora continuerai ad amare lui, che dimentica le mutande pulite quando viaggia, che lascia i calzini sporchi sul pavimento, che sa l'inglese e il francese, e all'occorrenza traduce il tedesco, anche se non l'ha mai studiato, lui che passa ore a leggersi tutte le didascalie nei musei, che davanti all'oceano resta immobile, lui che mi chiama moregiutti e che a volte riesce a leggermi i pensieri.

3 commenti:

  1. cos'è, un altro pescedaprile?

    svegliaaaaaaaaaaaaaaaa, un amore è pur sempre un amoreeeeeeeeeeeee.

    :-)

    dai, piripillìn, è solo l'effetto rebound.
    su...

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  2. Concordo con Alga!
    Non farti tristezza intorno!
    Pensa che: almeno uno dei due legge le didascalie, tu cucini le patatine MOOOLTO meglio rispetto a lui (quindi almeno uno nutre entrambi) e poi vi leggete i pensieri. INSOMMA SIETE DUE mica 1 e 1.
    Inoltre: non può piovere per sempre (anche perché sennò i capelli mi diventano come quelli di sai baba)
    Il lavoro precario è una realtà, basta farci i conti.
    Dai, via il grigio che tu sei azzurro, no?

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  3. io lo so io lo so io lo so checivuole!
    Facciamo che mò scegli una bella giornata di sole e vai a comprare un bel libro e un bel ciddì. E la sera apri le finestrelle della tua mansardina, ti compri una candelina aromatica, ti fai un bagno, metti la musica e canti stonata come sei (ma poi nessuno è davvero stonato!)
    Facciamo che prendi la macchina foto e vai a fare la turista a Piazza Castello e al monte dei Cappuccini. Facciamo che se il lavoro è precario, l'amore è precario, la mansarda è precaria, te sei precaria, allora magari, anche solo per un giorno, ti fermi e vivi leggera leggera (come Kahori, quella del Philadelphia light... presente?). Stai a casa in vacanza. Vai in un parco. A un concerto. Al mercato.
    Eppoi, scusa ma mica ci si ama per le didascalie o il tedesco! Certo, capisco che le mutande luride siano amletici ostacoli (se non ricordo male c'era qualcosa riguardo ad un calzino avverso pure in Romeo e Giulietta...), ma LUI almeno le indossa (e ogni riferimento a persone, fatti e esperienze da me vissute è puramente casuale eh!)
    Alice rebound-atrice

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