c'è poco da fare sono tutta matta.
quando il matematico era ancora qui, non facevo che piangere, implorarlo di mettermi in valigia, chiedergli di sposarmi, di non partire, di trovarsi un lavoro normale.
ora che è laggiù... sono serena.
mi faccio la mia vita: vado a milano, torno a torino, mangio, lavo i piatti, curo il blog, lo sento su skype (non esattamente in questo ordine).
ma sono tranquilla.
è come se avessi elaborato la sindrome da abbandono prima che lui se ne andasse.
e adesso che lui mi dice "moregiutti mi manchi tanto" io dico "vabbè", "moregiutti ti amo" io dico "vabbè".
(se non ricordo male mi ha detto ti amo tre volte in 4 anni, e quando io gli dicevo ti amo tre volte al giorno era lui a rispondere vabbè)
c'è qualcosa che non va...
:-D
RispondiEliminamannòòòò, è tutto normale.
E' quel "moreggiutti" che non funziona tanto, secondo me. Insomma, è un modo di chiamarsi quello? :)
RispondiEliminaDi lì, a cascata tutto il resto, vabbé...
cordialità
alga: speriamo
RispondiEliminavitser: dici?
Beh, se c'è la linguistica di mezzo e tutta una teoria di palatalizzazioni dietro, allora "moregiutti" non è Il problema.
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