martedì 11 maggio 2021

chiedi alla scrittrice #8



quanto hai guadagnato dai tuoi libri?

iniziamo col dire come guadagna un autore. l'autore che si autopubblica guadagna dalla/e piattaforma/e in cui vende i suoi libri una percentuale che varia tra il 30 e il 70% del prezzo di copertina. (per approfondire suggerisco questo articolo di libroza, non è recentissimo ma è ancora buono per farsi un'idea)

se l'autore firma un contratto con un editore, l'autore guadagna una percentuale dalle vendite che può andare dal 4-5% fino al 10% per l'edizione cartacea. per semplificare diremo come gli americani, "one book one buck", che in italiano traduciamo con "una copia venduta dall'editore, un euro incassato dall'autore". (per approfondire suggerisco questo articolo di bookblister, non è recentissimo ma è ancora buono per farsi un'idea)

forse nel confronto tra la percentuale che arriva all'autore con il self, e quella che gli arriva con l'editore, vi sembrerà folle che ci sia ancora qualcuno che si rivolge all'editoria tradizionale. con amazon ogni mese mi arriva il 70%, perché devo affidarmi a un editore che, se mi va bene, mi dà il 10% sulle vendite una volta l'anno? perché il selfpublishing non è gratis. non carichi un file e ciao. cioè, puoi anche farlo, ma difficilmente venderai più di una copia.
affinché un libro sia appetibile, serve una copertina professionale (diciamo circa 100 euro, è un prezzo molto indicativo, si trovano copertine preconfezionate a molto meno e copertine illustrate a molto di più).
per fare in modo che il lettore non inorridisca guardando l'anteprima gratuita serve un editing e una correzione di bozze (in base alla lunghezza del testo e alle tariffe del professionista cui ci si rivolge, il prezzo varia, ma può arrivare tranquillamente a 1.000 euro per un testo di 300 pagine), poi potrebbe esserci bisogno di impaginarlo, e ovviamente bisogna promuoverlo: se nessuno sa che un libro esiste, nessuno lo compra.
certo la promozione si può fare da sé, contattare i blogger, farsi conoscere attraverso i social. ma richiede un sacco di tempo e molta pazienza. è più facile e veloce pagare le inserzioni su amazon o su facebook. volendo si può arruolare un ufficio stampa, ma in questo modo i costi lievitano in fretta. autopubblicare (o autoprodurre) un libro significa ricoprire tutti i ruoli che in una casa editrice vengono svolti da diverse figure professionali. quindi pubblicare con un editore significa liberarsi di parecchio lavoro (copertina, editing, distribuzione, una piccola parte della promozione) e sperare di usare il prestigio del suo marchio - se ce l'ha - e la sua capacità di distribuzione per vendere più copie. 

esempio concreto. facciamo finta che abbia scritto un libro di 350 pagine e che mi autopubblichi. ho fatto quasi tutto da me e i due professionisti cui mi sono rivolta sono solo un grafico per la copertina e un editor per la revisione del testo. in tutto ho speso mille euro.
vendo l'ebook a €2,99 e guadagno circa €1,60 a copia. solo per rientrare nei costi devo vendere 650 ebook. se realizzo anche il cartaceo e ho un margine un po' più alto, magari mi basta vendere 4-500 copie, un po' in ebook e un po' in cartaceo. sembrano poche, in realtà sono moltissime per il mercato italiano. in italia, infatti, i libri che vendono più di 500 copie l'anno sono meno del 10%. capite quindi che autopubblicarsi non è poi tutto questo carnevale di rio.
dite che bisognerebbe vendere a prezzi più alti? io ho già nelle orecchie il coro di "ma un ebook a 5 euro è una follia" e soprattutto: chi acquista l'ebook di un esordiente a 5 euro se con le varie offerte del giorno, della settimana, del mese... con 99 centesimi ti porti a casa l'ebook  di uno scrittore famoso pubblicato da un grande editore?
dite che allora bisogna risparmiare sui servizi professionali e farsi la grafica e la revisione da sé? se un libro confezionato in modo professionale fatica a farsi conoscere e a trovare lettori, un libro confezionato in modo approssimativo e amatoriale non ha nessuna possibilità di essere apprezzato. 

e adesso vediamo il mio caso specifico. ho iniziato a (auto)pubblicare nel 2012. sono quella che viene definita "autrice ibrida", pubblico un po' in self e un po' tradizionalmente. ecco tutti i libri da cui ho guadagnato in questi anni.





* childfree - sono un mostro non voglio avere figli

* sono uno scrittore ma nessuno mi crede

* non un romanzo erotico

* roba da self-publishing

* ti voglio bene lo stesso

* 100 e più cose da sapere per chi vuole visitare Vienna

* annunci facebook per scrittori

* aria e altri coccodrilli 

* maschiaccio e femminuccia

* l'inventario delle mie stranezze 

per dieci libri ho incassato meno di 5.000 euro. in 9 anni. 

a questa cifra bisogna sottrarre i soldi spesi tra annunci facebook, grafiche di copertina (per i libri in self), pieghe dal parrucchiere per andare alle presentazioni, biglietti dei mezzi per recarmi alle presentazioni, corsi di scrittura, consulenze editoriali, manuali...
solo negli ultimi sei mesi ho speso quasi mille euro in corsi online. non dubito di aver reinvestito tutto quello che ho guadagnato, se non di più!

si vive di scrittura? io sono ben lontana dal riuscirci. avrei potuto guadagnare di più? certamente. scrivendo cose più commerciali, pubblicando più libri, magari dello stesso genere, all'interno della stessa serie...
ci sono autori italiani che vivono di scrittura? certo. ma il 90% degli autori  - self e/o pubblicati tradizionalmente - vende e guadagna (molto) meno di me.
lo so che in giro c'è gente che promette di fare i soldoni pubblicando su amazon, ma è molto più difficile di quanto vogliano farvi credere. e bisogna investire migliaia di euro in anticipo.

ah, dimenticavo i 5mila euro di cui vi dicevo... si intendono lordi (se siete autori e avete dei dubbi sulle questioni fiscali, vi suggerisco di ascoltare questo episodio del podcast di sara gavioli )

trovate i miei libri tutti insieme su amazon, o su goodreads.

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