a ottobre ho letto tredici libri.
a ottobre una direttrice della fotografia è morta sul set di un film a causa del proiettile partito da una pistola di scena (che non sarebbe dovuta essere carica), maneggiata da un attore famoso.
sempre a ottobre ho ascoltato un audiolibro in cui il lettore ha storpiato tutte le frasi inglesi e tedesche presenti nel testo.
questi due eventi sembrano non avere nulla in comune tra loro, invece io ci trovo un collegamento fortissimo che ha a che fare con il modo in cui ognuno fa il proprio lavoro. se sei un attore e sai che dovrai maneggiare delle armi, non ti viene la curiosità di farti spiegare come si carica una pistola, come si capisce se è caricata a salve, come si scarica? non dico che devi prenderti il porto d'armi, ma un'infarinatura per non rischiare di spararti sui piedi, magari...
e se leggi un audiolibro che contiene parole o frasi in lingue che non conosci, non senti la necessità di chiedere come si leggono per pronunciarle correttamente? non serve avere la pronuncia approvata dal british institute né dal goethe instiut ma almeno una vaga idea...
certo, in nessuno dei due casi è tuo dovere. ti pagano per fare l'attore, non per maneggiare le pistole, ti pagano per leggere l'italiano, non il tedesco o l'inglese. e però che cazzo, quello sforzetto in più non ti viene spontaneo? io un po' invidio questa gente. non sono capace di vivere e lavorare in questo modo, lasciando agli altri la responsabilità di qualcosa che mi riguarda, che porta il mio nome, che viene attribuito a me. anche quando non si tratta di mettere il mio nome e cognome in copertina.
a ottobre ho ascoltato in audiolibro senza paura di alessandro zan. in un post su instagram in cui si confrontavano i dati di vendita dei libri dei politici, questo risultava il meno venduto. e in effetti non l'avrei comprato, ma mi ha fatto piacere ascoltarlo. non conoscevo la storia personale di alessandro zan, parlamentare che ha dato il nome al ddl zan di cui molto si è parlato quest'anno. ho trovato la sua testimonianza autentica e coerente.
a ottobre ho smesso di scrivere anche il mio saggio dal titolo come non diventare una scrittrice di merda. ero a buon punto, oltre i due terzi. mi sembrava avere senso. ma poi l'ha perso. come tutto nella mia vita. lo scorso anno a ottobre avevo smesso di vivere con la scusa della zona arancione, degli spostamenti vietati tra comuni, del coprifuoco. quest'anno boh. dev'essere una questione stagionale: a ottobre smetto di vivere.
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