da qualche anno ho ripreso a tenere un diario. ho iniziato a farlo grazie al libro di julia cameron "la via dell'artista". la sua idea è quella di scrivere tre pagine al mattino appena svegli perché si è troppo rintronati per essere critici e sulla difensiva e quindi arrivano le idee migliori.
la mia idea è di scrivere quello che mi va, quando mi va, e quanto mi va. e di solito non mi va mai la mattina appena sveglia. però mi va. scrivere mi permette di rielaborare il mio vissuto, di capire cosa penso, di immaginare la persona che voglio diventare.
il mio rapporto con la scrittura del diario andava a gonfie vele fino a quando ho iniziato a leggere "write yourself happy" un libro che spiega come sia molto meglio scrivere un diario a partire da emozioni positive come la gratitudine, la speranza, lo stupore...
secondo "scriviti felice" usare il diario per lamentarsi, sfogarsi, autocommiserarsi come faccio io è "detrimental" (dannoso) perché rischia di portarti in un circolo vizioso di pensieri negativi. mentre scrivere a partire da emozioni positive è molto meglio.
mi hanno così convinta che... ho smesso di scrivere il mio diario. se scriverlo come dico io è detrimental, scriverlo come dicono loro mi sembrerebbe artificioso. quindi non scrivo affatto e sono comunque in un circolo vizioso di pensieri negativi. solo che invece di vomitarli sul quadernetto me li tengo tutti in testa.
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