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martedì 15 giugno 2021

l'inventario delle mie stranezze - la scrittura


dopo oltre una quindicina di libri scritti (6 pubblicati con editore, 3 autoprodotti, 3 disponibili gratuitamente su wattpad, altri che non-hanno-mai-visto-la-luce-per-fortuna) ho imparato che se sai cosa scrivere, la fase di scrittura è più facile. per questo, dopo aver passato mesi a capire cosa volevo scrivere, per essere sicura-sicura di cosa stavo per fare ho chiesto una consulenza a veronica di scrivi e riscrivi. lei è stata molto gentile e professionale e tutti i suoi consigli e le sue indicazioni sono stati molto utili per mettere meglio a fuoco la storia e passare alla fase successiva, fiduciosa di portare a termine la missione.

un'altra cosa che ho capito è che sapere come hanno affrontato altri scrittori lo stesso argomento è vitale. e io ho scoperto che gli altri scrittori pensano che autismo sia sinonimo di spiccate capacità investigative e che l'autismo sia una prerogativa dei maschi. (lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, giallo con protagonista maschio - il mistero del london eye, giallo con protagonista maschio - smart, giallo con protagonista maschio - tutt'altro che tipico, non giallo con protagonista maschio). non sto dicendo che sono brutti libri, anzi, sto dicendo che questo mi lasciava spazio per scrivere una storia realistica con una protagonista autistica. la consapevolezza di poter dire qualcosa di diverso e non fare l'ennesimo libro stampino di cui non si sentiva il bisogno, per me è una leva molto importante (e di solito lo è anche per l'editore).

un'altra cosa che ho capito, è che scrivere un libro è un atto intenzionale. come fare un puzzle. non può succedere che rovesci i pezzi sul tavolo e magicamente si incastrano da soli. devi metterti lì, con pazienza, e dedicarci tempo. per questo affronto la fase di scrittura in modo militare. ogni giorno devo portare a casa almeno 600 parole. alcune volte sono 800 o anche 1.000, altre volte sono 100. nei giorni in cui sono solo cento o addirittura zero, cerco di essere comunque gentile con me stessa e di non darmi troppo addosso.

per tenere monitorati i progressi uso un'applicazione che si chiama write o meter e che restituisce degli schemetti e delle statistiche adorabili. 

vivo la fase di scrittura (e la vita intera) con una fretta indemoniata. non vedo l'ora di arrivare in fondo. ho bisogno di avere una prima stesura nel più breve tempo possibile. una cosa che mi ha aiutata moltissimo nel velocizzare il processo è stato l'aiuto impagabile di marika e dei suoi messaggi vocali, ogni volta che avevo un dubbio sulla durata della fase di diagnosi, sui meltdown, sulla sensorialità, chiedevo a lei e subito grazie ai suoi input proseguivo.

vista da qui, mi viene da dire che la fase di scrittura dell'inventario è stata facile, ma so che non è vero. se rileggo il quadernetto su cui scrivevo all'epoca, è pieno di dubbi e disperazione, paura di non arrivare in fondo. 

2 commenti:

  1. Smart l'ho tradotto io! Congratulazioni in anticipo, aspetto il 6 luglio per leggere le tue stranezze, dopo le avventure di Caterina e Riccardo.

    anna

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