com'è il tuo spazio di lavoro?
non ho una scrivania, non ho nemmeno una libreria. il mio spazio di lavoro sono io con il mio portatile. spazio che può essere ricreato ovunque: al tavolino di un bar, in biblioteca, sul treno (pandemia permettendo).
quando sono a casa, scrivo semisdraiata sul divano.
mi affascinano molto gli scrittori che hanno scrivanie più o meno ordinate, con scaffali pieni di libri, candele, frasi motivazionali, piante, soprammobili... io penso che mi distrarrebbe avere attorno tutta quella roba.
anche in ufficio ho una scrivania completamente sgombra: tastiera, mouse, schermo del computer. quest'anno ho aggiunto un calendario, grande tocco di personalizzazione.
mentre lavoro uso fogli, penne, ma poi metto tutto nel cassetto. probabilmente la donna delle pulizie pensa che non ci lavori nessuno: tranne quando in autunno mi cadono quintali di capelli e lascio sul pavimento l'equivalente di una parrucca. o quando fuori piove e faccio un macello di stampi sotto la scrivania.
ci sono scrittori che per accompagnare la scrittura usano tazze di tè o di caffè, bicchieri di vino, biscotti. io quando scrivo non riesco a mangiare né a bere. se vado a scrivere in un bar, prima consumo quello che ho ordinato, e poi scrivo.
credo di essere arrivata alla conclusione che il mio spazio di lavoro è dentro la mia testa.
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