Sono in seconda elementare, sono brava a scuola, sono sveglia. La maestra Frigimelica mi adora e io adoro lei. So leggere e scrivere e so che po' si scrive con l'apostrofo. Ho tutti i quaderni copertinati e le penne della Replay che “Scrive cancella e riscrive. Magica replay”.
Mi piacerebbe avere crystal ball, “non rompe niente e poi non macchia, ci puoi far cose divertenti mille colori differenti gioca un po' con crystal ball”. E mi piacerebbe avere pisolone “per un dolce sonnellino, per guardare la tv”.
Mia sorella maggiore vorrebbe avere la baby mia “ho sonno. Buonanotte”. E infatti ce l'ha. Va anche al corso di ginnastica artistica e sa fare la ruota, la rondata, la capriola e la spaccata.
I compiti me li devo fare da sola, il massimo della preoccupazione riguardo ai miei compiti per casa viene da mia madre che ogni sera chiede “hai fatto i compiti?”. E io rispondo sì.
Poi, quando arriva il colloquio con le maestre, mio padre si presenta dalla signora Frigimelica con i quaderni di mia sorella che sa fare la ruota, la rondata, è in quinta elementare e scrive meglio di me (come qualsiasi bambino di quinta elementare).
Mio padre mostra alla maestra i quaderni di mia sorella e i miei. Le dice “vede: questo è un quaderno ordinato, questo no. Questa è una bella grafia, questo obbrobrio non si può vedere”.
Mio padre è sempre stato un fanatico delle aste dritte, della penna impugnata come si deve, degli spazi gestiti in modo sensato. E io, a suo dire, ho sempre tenuto la penna in modo abominevole e non gli ho mai dato la soddisfazione di una t con la schiena dritta.
Diretta conseguenza del mio modo poco ortodosso di tenere la penna, era il fatto che il gomito del mignolo passava sopra le parole scritte e trascinava l'inchiostro della magica replay su tutta la pagina, che alla fine era una grande nuvola azzurra o nera.
Il gomito del mio mignolo, quando frequentavo la seconda elementare e avevo la maestra Frigimelica, era grosso e calloso e sempre colorato di blu o di nero. Scrivere era faticosissimo, ricordo la fatica di incidere le lettere sulla carta come se la punta della penna fosse un aratro che deve farsi largo nella terra.
Il gomito del mignolo di mia sorella era pulito e impeccabile come la sua ruota, la sua spaccata e la sua rondata.
Alla fine della seconda elementare, sulla mia pagella, la maestra Frigimelica aveva scritto “pecca di poco ordine”.
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