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giovedì 19 settembre 2019

how to pitch a book



sabato presenterò il mio ultimo romanzo, ancora inedito, davanti a giulio mozzi (scrittore, insegnante di scrittura e scout letterario. durante l'università è stato uno dei miei insegnanti di scrittura creativa: fissato con "i promessi sposi" e con il romanzo "fratelli d'italia" di alberto arbasino, di cui ci ha fatto analizzare un brano nelle tre versioni del '63, '76, '93).

ho parlato pochissimo e a pochissime persone del romanzo che ho scritto quest'estate.
dopo il feedback di alcune lettrici fidate, sto lavorando alla seconda stesura: per tagliare le parti in eccesso, aggiungere alcune scene per rendere più chiare le emozioni e le ragioni che guidano le scelte dei personaggi, scrivere un epilogo che dia una fine dignitosa al romanzo e non lo faccia sembrare tagliato con l'accetta.

perché dovrebbe essere pubblicato? quali sono i suoi punti di forza? quali sono i suoi potenziali lettori? non ne ho la minima idea. ma immagino siano le domande cui vorrà avere risposta giulio mozzi.

ho maturato un atteggiamento parecchio disilluso rispetto al mondo editoriale e alla possibilità di vendere un numero discreto di copie di un mio romanzo.
mi sono convinta che non c'è alcuna correlazione tra le qualità di un libro e il suo successo. non è vero che se un libro è bello vende tanto, né che se un libro è brutto non vende.
in linea generale: più l'editore è grande, più alta è la tiratura, più il libro venderà. a maggior ragione se l'autore è molto conosciuto per altri meriti (se è un personaggio televisivo, se ha un canale youtube molto seguito, se è un influencer su instagram, se ha avuto successo nel passato quando il mercato editoriale non era saturo quanto oggi...). se poi l'autore muore - preferibilmente giovane e in circostanze drammatiche - è fantastico. non c'è strategia di marketing più efficace della morte dell'autore per vendere libri a palate.

pur sapendo che l'incontro con giulio mozzi non è garanzia di nulla, se non della possibilità di parlargli del proprio romanzo, sto studiando come per un esame. ho letto tutto il suo blog dal 2002 a oggi, tutti i suoi post su facebook degli ultimi sei mesi, sto ascoltando l'audiolibro "life's a pitch", ho letto diversi articoli su come prepararsi a uno speed date letterario e sto meditando di acquistare "oracolo manuale per scrittrici e scrittori" libro di giulio mozzi, finalista nella sezione saggistica del premio internazionale di letteratura città di como.
fino a ora, il consiglio più sensato che ne ho ricavato è: hai di fronte una persona, per prima cosa chiedigli come sta.
sono così concentrata su me stessa e sul fare buona impressione, sul comunicare al meglio il mio libro, che non mi era passato per la testa di informarmi sul mio interlocutore.

tutta questa lunga introduzione per farvi sapere che, se tutto va bene, sabato potrò condividere con voi le condizioni di salute di giulio mozzi.

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