martedì, nel giorno più piovoso di sempre, ho forato la ruota posteriore della bici.
se il tempo fosse stato decente me la sarei fatta a piedi fino a casa, visto che pioveva sono tornata in ufficio con la coda tra le gambe.
mercoledì io e il matematico abbiamo partecipato a una gara di corsa a staffetta di due ore, correndo un'ora ciascuno. io sono andata fortissimo (terza tra le donne, con 4:59 min/km) e mi sono presa la soddisfazione, nell'ultimo tratto, di superare il vecchietto che per tutta la gara mi è stato tenacemente davanti, staccandomi anche di parecchio.
giovedì, googlando il mio nome, ho trovato questa meravigliosa recensione assolutamente spontanea di "chi primo arriva all'altalena". non conoscevo il blog ma è stata una bellissima sorpresa.
venerdì sono andata a sentire andrea molesini che presentava il suo ultimo romanzo "la solitudine dell'assassino". andrea molesini è stato uno dei miei docenti all'università. il suo corso di letterature comparate uno dei più belli che abbia seguito, lui un oratore carismatico e coltissimo, come ha confermato anche ieri.
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sabato 29 ottobre 2016
domenica 23 ottobre 2016
sorellanza
ho due sorelle ma spesso chi non le ha viste pensa che io ne abbia una sola perché quando parlo di una di loro dico "mia sorella" senza specificare quale. così può succedere che qualcuno pensi che ho una sorella sposata che d'estate gira la toscana in tandem, anche se ha due figli, e che si è presa due lauree, una in traduzione e interpretazione, l'altra in neurofisiopatologia (o qualcosa del genere).
io sono la sorella di mezzo, quella sfigata, che quando era piccola non riusciva a raggiungere la perfezione della sorella maggiore, la bambolina di porcellana, e che quando è cresciuta non poteva competere con la neonata di casa.
siamo tre sorelle e siamo diversissime sotto tutti i punti di vista.
abbiamo pensieri, interessi, caratteri quasi opposti: se ci ritrovassimo nello stesso cinema multisala sceglieremmo tre film diversi, se ci iscrivessimo in palestra una farebbe zumba, l'altra sala pesi e la terza nuoto, se andassimo a cena fuori una vorrebbe prenotare in pizzeria, quell'altra mangerebbe a casa e la terza preferirebbe un ristorante.
è possibile che non troveremmo un accordo su niente.
però ieri eravamo tutte e tre a casa dei nostri genitori a festeggiare il compleanno della più grande e dopo sette anni siamo riuscite a fare una foto di noi tre.
a questo punto dovrei mettere una bella frase a effetto, sul passare del tempo e la saggezza e la sorellanza. ma non ce l'ho.
io sono la sorella di mezzo, quella sfigata, che quando era piccola non riusciva a raggiungere la perfezione della sorella maggiore, la bambolina di porcellana, e che quando è cresciuta non poteva competere con la neonata di casa.
siamo tre sorelle e siamo diversissime sotto tutti i punti di vista.
abbiamo pensieri, interessi, caratteri quasi opposti: se ci ritrovassimo nello stesso cinema multisala sceglieremmo tre film diversi, se ci iscrivessimo in palestra una farebbe zumba, l'altra sala pesi e la terza nuoto, se andassimo a cena fuori una vorrebbe prenotare in pizzeria, quell'altra mangerebbe a casa e la terza preferirebbe un ristorante.
è possibile che non troveremmo un accordo su niente.
però ieri eravamo tutte e tre a casa dei nostri genitori a festeggiare il compleanno della più grande e dopo sette anni siamo riuscite a fare una foto di noi tre.
a questo punto dovrei mettere una bella frase a effetto, sul passare del tempo e la saggezza e la sorellanza. ma non ce l'ho.
mercoledì 19 ottobre 2016
il set diluvio plus
la mia sede di lavoro è a 7,5 chilometri da casa.
oppure 9, quando la strada che faccio di solito si allaga e devo prenderne un'altra.
non ho la patente né il patentino.
ci arriva un unico autobus che parte dalla stazione (20 minuti a piedi da casa) e ha un solo orario utile per l'andata e un solo orario utile per il ritorno.
per essere libera di fare come mi pare, ho deciso di andare al lavoro in bici. sempre. anche quando piove.
potendo vantare decenni di formazione cattolica, gruppi parrocchiali, campi estivi, volontariato ho fatto mia la frase di baden powell, fondatore del movimento scout, che dice: "non esiste buono o cattivo tempo ma solo buono o cattivo equipaggiamento".
motivo per cui mi sono dotata di giacca, cappuccio e sovrapantaloni impermeabili acquistati in un negozio di articoli per motociclisti.
il completo si chiama "set diluvio plus", e adesso non vedo l'ora che piova per provarlo.
oppure 9, quando la strada che faccio di solito si allaga e devo prenderne un'altra.
non ho la patente né il patentino.
ci arriva un unico autobus che parte dalla stazione (20 minuti a piedi da casa) e ha un solo orario utile per l'andata e un solo orario utile per il ritorno.
per essere libera di fare come mi pare, ho deciso di andare al lavoro in bici. sempre. anche quando piove.
potendo vantare decenni di formazione cattolica, gruppi parrocchiali, campi estivi, volontariato ho fatto mia la frase di baden powell, fondatore del movimento scout, che dice: "non esiste buono o cattivo tempo ma solo buono o cattivo equipaggiamento".
motivo per cui mi sono dotata di giacca, cappuccio e sovrapantaloni impermeabili acquistati in un negozio di articoli per motociclisti.
il completo si chiama "set diluvio plus", e adesso non vedo l'ora che piova per provarlo.
giovedì 6 ottobre 2016
il problema delle chiavi
tutto è iniziato con il matematico, che è riuscito a perdere tre chiavi su quattro di due diversi lucchetti della bici.
poi mi ci sono messa io, che per ben due volte, nell'ultima settimana, ho lasciato le chiavi di casa appese alla porta. cioè, io apro la porta di casa, e poi lascio tutto il mazzo attaccato alla serratura, in un condominio di sei piani, in un piano con altre tre porte.
ieri, mentre andavo in bici, ho preso una buca e il portachiavi a forma di pesce attaccato alla chiave della bici è guizzato via in mezzo alla strada. ho sentito il rumore e mi sono fermata per capire cosa fosse, quando ho realizzato la perdita ho deciso che non sarebbe valsa la pena buttarsi in mezzo alla strada e rischiare di farsi investire per un gingillo di legno, per quanto carino.
infine, l'altro giorno ho chiuso la bici, sia con il lucchetto incorporato alla ruota posteriore che con un ulteriore lucchetto (perché anche se non è una bici da corsa superleggera in alluminio, quel trabiccolo mi è comunque molto prezioso) e... ho lasciato entrambe le chiavi attaccate ai lucchetti, per ore.
io sono molto distratta e gli altri, per fortuna, sono molto onesti - per ora.
poi mi ci sono messa io, che per ben due volte, nell'ultima settimana, ho lasciato le chiavi di casa appese alla porta. cioè, io apro la porta di casa, e poi lascio tutto il mazzo attaccato alla serratura, in un condominio di sei piani, in un piano con altre tre porte.
ieri, mentre andavo in bici, ho preso una buca e il portachiavi a forma di pesce attaccato alla chiave della bici è guizzato via in mezzo alla strada. ho sentito il rumore e mi sono fermata per capire cosa fosse, quando ho realizzato la perdita ho deciso che non sarebbe valsa la pena buttarsi in mezzo alla strada e rischiare di farsi investire per un gingillo di legno, per quanto carino.
infine, l'altro giorno ho chiuso la bici, sia con il lucchetto incorporato alla ruota posteriore che con un ulteriore lucchetto (perché anche se non è una bici da corsa superleggera in alluminio, quel trabiccolo mi è comunque molto prezioso) e... ho lasciato entrambe le chiavi attaccate ai lucchetti, per ore.
io sono molto distratta e gli altri, per fortuna, sono molto onesti - per ora.
mercoledì 5 ottobre 2016
il demone della corsa e gli altri
oggi mi sono ritrovata la mattina inaspettatamente libera e che ho fatto?
colazione al bar?
dormito?
letto?
scritto una pagina del mio prossimo non-seller?
macché! mi sono corsa una mezza maratona. il perché?
io non lo so, chiedetelo al mio demone della corsa, vi assicuro che sarei rimasta volentieri sul divano a cazzeggiare.
c'è poi il demone del refresh: quante copie avrò venduto di "chi primo arriva all'altalena negli ultimi dieci minuti? (spoiler: oggi solo una), quante pagine saranno state lette su kindle unlimited mentre mi lavavo i denti? (spoiler: oggi 158)
ci sono nuove recensioni?
e su goodreads cosa ne dicono?
e quindi via, a ricaricare le stesse tre pagine internet decine di volte al giorno come se da un'ora all'altra le vendite del mio libro potessero passare da zero a cento o le recensioni da nove a novanta.
a tormentarmi c'è poi il demone del mangiar sano: dopo aver eliminato i dolci dalla mia dieta vi ho introdotto i semi di chia (hanno potere addensante e pare siano un superfood che ti fa correre veloce come flash), il tic (un dolcificante in gocce sostitutivo dello zucchero con cui ho anche provato a fare un dolce che è risultato orrendo, un tentativo di avvelenamento), lo yogurt greco (i miei preferiti sono gli oikos della danone), la bresaola, la pasta integrale, la marmellata biologica con solo tre ingredienti: frutta, zucchero d'uva, succo di limone.
c'è infine il demone della scrittura che si fa beffe di me: quando avevo tutto il tempo del mondo per scrivere, latitava, adesso che ho un lavoro vero e un ufficio vero e ho poco tempo libero, fa capolino in continuazione. e anzi, in questi giorni, in cui avevo il pc in assistenza, mi ha persino dettato l'epilogo di un romanzo che era fermo da mesi. peccato che non avessi niente per scriverlo.
colazione al bar?
dormito?
letto?
scritto una pagina del mio prossimo non-seller?
macché! mi sono corsa una mezza maratona. il perché?
io non lo so, chiedetelo al mio demone della corsa, vi assicuro che sarei rimasta volentieri sul divano a cazzeggiare.
c'è poi il demone del refresh: quante copie avrò venduto di "chi primo arriva all'altalena negli ultimi dieci minuti? (spoiler: oggi solo una), quante pagine saranno state lette su kindle unlimited mentre mi lavavo i denti? (spoiler: oggi 158)
ci sono nuove recensioni?
e su goodreads cosa ne dicono?
e quindi via, a ricaricare le stesse tre pagine internet decine di volte al giorno come se da un'ora all'altra le vendite del mio libro potessero passare da zero a cento o le recensioni da nove a novanta.
a tormentarmi c'è poi il demone del mangiar sano: dopo aver eliminato i dolci dalla mia dieta vi ho introdotto i semi di chia (hanno potere addensante e pare siano un superfood che ti fa correre veloce come flash), il tic (un dolcificante in gocce sostitutivo dello zucchero con cui ho anche provato a fare un dolce che è risultato orrendo, un tentativo di avvelenamento), lo yogurt greco (i miei preferiti sono gli oikos della danone), la bresaola, la pasta integrale, la marmellata biologica con solo tre ingredienti: frutta, zucchero d'uva, succo di limone.
c'è infine il demone della scrittura che si fa beffe di me: quando avevo tutto il tempo del mondo per scrivere, latitava, adesso che ho un lavoro vero e un ufficio vero e ho poco tempo libero, fa capolino in continuazione. e anzi, in questi giorni, in cui avevo il pc in assistenza, mi ha persino dettato l'epilogo di un romanzo che era fermo da mesi. peccato che non avessi niente per scriverlo.
domenica 2 ottobre 2016
Childfree: sono un mostro e quindi mi intervistano
negli ultimi mesi sono stata contattata da tre riviste che volevano il mio parere sull'essere childfree. prima vanity fair, poi lettera 43 e infine confidenze.
se alle prime due non sono riuscita a rispondere per mancanza di tempestività (c'erano poche ore per realizzare l'articolo), alla terza ho risposto.
la cosa che mi fa sorridere è che sembrano considerarmi una sorta di portavoce del movimento o esperta, in realtà non sono niente, ma a quanto pare il mio piccolo pamphlet è diventato piuttosto popolare.
sono stata persino invitata a milano l'8 ottobre, a presenziare alla prima di "lunàdigas", un film documentario sulle donne che non vogliono avere figli.
ottobre 8 @ 21:30 - 23:30
Sala Greenhouse – Unicredit Pavilion,
Piazza Gae Aulenti, 10 Milano,
20124 Italia
Lunàdigas è in concorso al festival internazionale Visioni dal Mondo - Immagini della realtà. L'anteprima italiana sarà a Milano, sabato 8 ottobre alle 21,30, nella Sala Greenhouse dell'Unicredit Pavilion.
Se potete, andate!
Io poi vi segnalo la mia intervista, se/quando esce.
se alle prime due non sono riuscita a rispondere per mancanza di tempestività (c'erano poche ore per realizzare l'articolo), alla terza ho risposto.
la cosa che mi fa sorridere è che sembrano considerarmi una sorta di portavoce del movimento o esperta, in realtà non sono niente, ma a quanto pare il mio piccolo pamphlet è diventato piuttosto popolare.
sono stata persino invitata a milano l'8 ottobre, a presenziare alla prima di "lunàdigas", un film documentario sulle donne che non vogliono avere figli.
"Lunàdigas è una parola della lingua sarda usata dai pastori per definire le pecore che in certe stagioni non si riproducono. Le autrici hanno scelto Lunàdigas come titolo icastico del loro lavoro in mancanza di una parola altrettanto incisiva nella lingua italiana.
Il film racconta una realtà articolata e poco conosciuta, dalla quale emergono ragioni e sentimenti inaspettati, sempre diversi per ogni singola donna. Emozioni affini od opposte, a volte contraddittorie, dai contorni netti: compiacimenti, dolori, dubbi, certezze, pregiudizi. Lunàdigas è ambientato in Italia e racconta le storie di donne celebri e anonime, incontrate da sole e in gruppo, single e in coppia; le donne nate prima, durante e dopo la guerra, ma anche le trentenni e le ventenni di oggi, determinate nella scelta di non avere figli".
ottobre 8 @ 21:30 - 23:30
Sala Greenhouse – Unicredit Pavilion,
Piazza Gae Aulenti, 10 Milano,
20124 Italia
Lunàdigas è in concorso al festival internazionale Visioni dal Mondo - Immagini della realtà. L'anteprima italiana sarà a Milano, sabato 8 ottobre alle 21,30, nella Sala Greenhouse dell'Unicredit Pavilion.
Se potete, andate!
Io poi vi segnalo la mia intervista, se/quando esce.