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sabato 24 settembre 2016

di come il 23 settembre si sia inaspettatamente rivelato il giorno migliore di sempre

ho trovato lavoro. e non un lavoro di ripiego, tipo la cameriera, giusto per portare a casa la pagnotta e sentirmi parte attiva della società.
ho trovato un lavoro che mi piace sul serio, con un capo veramente in gamba, brillante, capace, da cui ho solo da imparare.
in questi due mesi ho mandato il curriculum per candidarmi a qualunque lavoro: banconista, segretaria, commessa, cameriera, hostess.
ho inviato solo due cv per lavori che avrei voluto fare davvero, e proprio quei due hanno portato a un colloquio. il primo era il posto di commessa nel reparto libreria di una catena di supermercati, il secondo era per un lavoro creativo in una startup che si occupa di pubblicità on-line.
per il lavoro di commessa non mi hanno più richiamata.
mi hanno presa per realizzare campagne pubblicitarie scrivendo i testi e armonizzandoli con le immagini.
il contratto è quello che è, e lo stipendio deve essere guadagnato sul serio, ma ehi!, ho un lavoro, e mi piace!
[visto che piove sempre sul bagnato il giorno in cui ho trovato IL lavoro mi risponde l'ufficio di collocamento cui avevo scritto due mesi fa, per poter essere inserita in un progetto di orientamento lavorativo e, come se non bastasse, mi chiamano per un altro colloquio.]
e già questo poteva essere sufficiente a rendere la giornata di ieri la migliore degli ultimi sei anni almeno.
arrivata a casa ho aperto la cassetta della posta e... sorpresa! ho ricevuto il braccialetto giallo che vedete in foto. lo so, è solo uno stupido braccialetto di plastica dal colore discutibile (ma qualunque cosa non sia azzurra, per me, ha un colore discutibile) e dal valore economico vicino allo zero, ma ha un valore simbolico fortissimo: è il segno di riconoscimento dei "runlovers" gli amanti della corsa. appartengo al gruppo FB da diversi mesi e sono diventati il mio punto di riferimento e la mia motivazione. c'è anche da dire che me lo sono sudato: è arrivato il giorno dopo il mio lungo più lungo di tutti: 30 chilometri sofferti, di cui gli ultimi arrancati e strisciati. ma li ho portati a casa! (giunta a questo punto mi sembra davvero utopico pensare di poter correre i 42 km della maratona, ma ci lavorerò!)
aspettavo questo braccialetto da mesi, me l'avevano promesso a fine luglio ma è arrivato solo ieri, il giorno migliore di sempre.
la giornata avrebbe potuto finire qui, e sarebbe stata comunque a dir poco notevole. ma no, ciliegina sulla torta è giunta la prima recensione a "chi primo arriva all'altalena". e non è la recensione di un'amica che, per quanto sincera, puoi sempre pensare che sia comunque indulgente e viziata dall'affetto. è la recensione assolutamente spontanea di una lettrice che non conosco, e mi ha commossa!

poi ci sono stati altri microeventi piacevoli (il bicchiere azzurropillin nella pizzeria in cui ho festeggiato la giornata, il messaggio di un'altra lettrice, i complimenti di mia zia - sempre per il libro) e insomma: più 23 settembre per me, e per tutti!

mercoledì 21 settembre 2016

5 curiosità sul romanzo "chi primo arriva all'altalena"

grazie alla tempestività di amazon "chi primo arriva all'altalena" è già disponibile per il download gratuito a questo link.
io nel frattempo mi sto facendo prendere dall'ansia: piacerà? avrà recensioni positive? e se non piacerà? e se nessuno lo leggerà? e se tutti diranno che fa schifo? e se sono rimasti dei refusi? e se la biografia non va bene? e se... e se...
qui sotto vi lascio 5 cose da sapere su questo romanzo

1. questo romanzo (non) è autobiografico
sono autobiografici i riferimenti alle città in cui si svolge la vicenda, ho avuto davvero un calendario di escher, ho acquistato davvero un test di gravidanza (che si è rivelato negativo), le sembianze fisiche di tristano sono quelle del matematico, e anche il dolcevita giallo polenta è suo. la descrizione della mansarda torinese è reale, e chi ha letto questo blog dall'inizio probabilmente la riconoscerà.
tuttavia, questi dettagli presi dalla mia vita sono inseriti in una storia di pura finzione.

2. questo romanzo è stato scritto in tre mesi circa
l'ho scritto d'inverno. camminando molto lungo il donaukanal. la prima stesura è stata piuttosto compatta e di getto. credo di aver scritto prima tutta la parte riguardante tommaso, e solo poi di averla intervallata con le parti riguardanti tristano. ma è passato così tanto tempo che non ne sono nemmeno sicura.

3. prima di essere autopubblicato, questo romanzo è stato inviato a una decina di editori
giunti, indiana, vandaepublishing, fazi, nottetempo, emmabooks, baldini e castoldi, einaudi (ahahah, oddio che presuntuosa!)
l'ho anche mandato all'agenzia grandi e associati, per la collana indies GeA, che mi ha chiesto dei soldi per la valutazione del manoscritto (tiè), all'agenzia malatesta, che mi ha chiesto di rivederlo, ma nonostante l'editing ha deciso di non rappresentarmi, e all'agenzia meucci (che ha un sistema di invio surreale: accettano solo un numero limitato di proposte che devono essere inviate alla mezzanotte dell'ultimo giorno del mese: a mezzanotte e cinque hanno già raggiunto il limite di manoscritti).

4. ho scritto questo romanzo ascoltando damien rice
e alcuni frammenti delle sue canzoni, liberamente tradotti, sono finiti nel testo.
all'epoca non era ancora uscito l'album my favorite faded fantasy, per cui gli omaggi sono tratti dai suoi cd precedenti.

5. questo libro ha cambiato titolo un sacco di volte
si è chiamato "dopo te" e "l'ultima cosa che restava di te"
ma avrebbe potuto anche chiamarsi:
"come prima dell'addio"
"ricominciare a contare"
"perché era delicato"
"e la tua bocca, la tua bocca, la tua bocca"
"quando le tue labbra baciano un'altra bocca"
"e allora smetterai di mancarmi"
"cosa resta di te?"

ho ammorbato almeno 6 persone diverse in tre o quattro periodi diversi con la scelta del titolo. e a ognuno degli interpellati piaceva un titolo diverso, sia che il libro l'avessero letto sia che non l'avessero letto.

all'inizio avevo in mente persino di pubblicare con pseudonimo.
per non parlare della copertina: l'immagine che apre questo post è l'altra faccia che questo libro avrebbe potuto avere.


detto questo, prometto di non tediarvi mai più con questo romanzo.
se potete, scaricatelo ora che è in promozione gratuita;
se non vi piace, nessuno vi costringe a leggerlo: siete autorizzati a mollarlo in qualsiasi momento (se volete solo sapere come va a finire, ve lo racconto in privato);
se potete, lasciate una recensione;
se vi piace, consigliatelo.
in ogni caso, grazie se vorrete dare una possibilità a questa storia.

[addendum: "chi primo arriva all'altalena" ha di nuovo cambiato titolo e copertina. ora si chiama "ti voglio bene lo stesso". se hai voglia di leggerlo acquistalo su amazon]

martedì 20 settembre 2016

chi primo arriva all'altalena

dopo quasi tre anni di gestazione, ripensamenti, patemi, dubbi, scoramenti, entusiasmi... esce tra pochi giorni il romanzo "chi primo arriva all'altalena".
sarà un ebook autopubblicato su amazon.
la copertina è quella che vedete qui accanto.
avrei voluto trovare un editore per questo libro, ma non ci sono riuscita. ho deciso quindi di dargli una possibilità scegliendo di fare da me.
un po' lo detesto, perché implica un'arroganza che non credo mi appartenga. non sono mai stata del parere che tutto ciò che viene scritto meriti di essere pubblicato e letto.
d'altra parte mi piace crede che questa storia abbia un senso e possa trovare dei lettori capaci di apprezzarlo.
quindi, tecnologia permettendo, il libro sarà disponibile dal 22 settembre, e resterà in promozione gratuita per i primi 5 giorni.
mi piace l'idea che le persone che leggono questo blog possano averlo in regalo, una sorta di "premio fedeltà".
ho scelto come data d'uscita il primo giorno d'autunno perché è un libro piuttosto malinconico, come credo traspaia dalla copertina.
nei prossimi giorni vi racconterò qualche retroscena, la trama, i personaggi, i luoghi.
e ovviamente sarete avvertiti non appena sarà disponibile.
per saperne di più, clicca qui.

[addendum: il romanzo ha cambiato titolo e copertina. il nuovo titolo è "ti voglio bene lo stesso". è possibile acquistarlo nel kindlestore di amazon]

sabato 17 settembre 2016

la mia pordenonelegge

pordenonelegge, per me, è iniziata mercoledì, con un'assenza. 
avrei voluto essere alla presentazione del manuale di scrittura "le 23 regole per diventare scrittori", ma nel pomeriggio avevo un colloquio di lavoro e ho lasciato perdere.
giovedì ho recuperato con "il rinomato catalogo walker & dawn". mi sono intrufolata all'incontro fingendo di essere un'insegnante.
sabato è stata una vera e propria full immersion nella letteratura per ragazzi: ho partecipato quasi solo a incontri destinati ai ragazzini delle scuole medie. ho visto annalisa strada con "ok panico", la carismatica e stupenda chiara carminati con le sue "sette arti in sette donne", lo psicoterapeuta alberto pellai con "girl r-evolution".
la sera sono andata a sentire andrea bajani con il suo nuovo romanzo "un bene al mondo" e questo è l'unico incontro per adulti cui ho partecipato. 
bajani, per me, è l'autore di un racconto inserito nella raccolta "la vita non è in ordine alfabetico", che non ho letto e di cui conosco solo questo pezzetto:

"e ti sembra di essere prigioniera dentro una di quelle palline trasparenti con la sorpresa che desideravi da bambina. vorresti che qualcuno - proprio ora - mettesse la moneta e girasse la manopola. e dopo prendesse la pallina, la rompesse, e ti tirasse fuori".

e in questo pezzetto c'ero io.

la mia pordenonelegge finirà domani, con un'assenza: non andrò alla presentazione di "io sono zero" di luigi ballerini per correre la mia prima garetta (di soli sei chilometri).

sabato 10 settembre 2016

la torta all'acqua

sono sempre stata una golosa. adoro i dolci e ne mangerei in continuazione. la base della mia piramide alimentare sarebbe il cioccolato.
poi, a maggio di quest'anno, per motivi di salute, ho eliminato il più possibile tutto ciò che contiene zucchero: biscotti, merendine, cioccolato, gelati confezionati e come risultato ho avuto un netto miglioramento nei tempi della corsa.
così, ora, pur non avendo risolto il problema che mi ha convinta a eliminare i dolci, continuo a non mangiarne, se non in occasioni particolari tipo compleanni (dove cerco comunque di limitarmi a una fetta piccola - evitando il bis che invece fino a pochi mesi fa mi sarei concessa senza problemi).
sulla scia di questa scelta ho provato a realizzare la torta all'acqua al cioccolato. sì, lo so, sembra una cosa blasfema, è una torta nel cui impasto non ci sono uova, né burro, né latte, e viene quindi da dirsi che piuttosto di una torta del genere, è meglio lasciar perdere.
invece, sorprendentemente, è una torta buonissima.
con questa ricetta e dell'ottimo cioccolato fondente di modica, mi è riuscita soffice e profumata.
peccato solo che contenga 200 grammi di zucchero e questo post sia totalmente insensato.

venerdì 2 settembre 2016

una repubblica fondata sul lavoro... a cazzo di cane

io e il matematico, riflettendo sull'italia, dopo sei anni a vienna, ci siamo fatti l'idea che l'italia è una repubblica fondata sul lavoro "a cazzo di cane".
è tutta un'approssimazione: ti dicono "facciamo oggi e bene" e fanno dopodomani male o malissimo, ti dicono un prezzo ma è sempre trattabile, ti dicono "arrivo alle 3" e arrivano alle 3 e 40. è tutto un sì, vabbè, cosa vuoi che sia un po' di ritardo, ci vuole flessibilità, vedrai che ci accordiamo, combiniamo.
la dimostrazione che le cose sono fatte a cazzo di cane si vede persino negli annunci di lavoro (la foto è di un annuncio vero, di qualche giorno fa!).
c'è da chiedersi come siano i candidati che rispondono a questo tipo di offerte di lavoro.
avranno le piaghe?


la vicina ideale

sul nostro pianerottolo si aprono le porte di altri tre appartamenti.
uno è quello in cui ho provato a fare irruzione il primo giorno, spaventando a morte l'inquilina.
uno è quello con il passeggino davanti alla porta.
uno è quello della vicina ideale. l'ho capito uno dei primi giorni, quando fuori dalla sua porta ho visto un paio di scarpe da corsa. e non un paio qualsiasi, bensì un paio di brooks, che è anche la marca delle mie scarpe da corsa.
in queste settimane ho intravisto la vicina ideale una manciata di volte, e mai in tenuta da running. solo ogni tanto comparivano le sue scarpette e io, ogni volta che le vedevo, mi ripromettevo di suonare al suo campanello e presentarmi. ogni tanto lasciavo fuori dalla porta le mie scarpe, perché le vedesse e provasse la stessa sorellanza.
poi, vuoi per pudore, vuoi per paura di disturbare, per la fretta, per timidezza... non l'ho mai fatto.
ieri però l'ha fatto lei. ha suonato al nostro campanello per chiedere in prestito una scaletta per cambiare una lampadina. e io, oltre alla scaletta, le ho riversato addosso un sacco di domande: corri? quanto? dove? la maratona? anch'io mi sto allenando. sei iscritta a una società? quale? usi integratori?
stavo per chiederle se facesse esercizi per il core o di potenziamento per le gambe quando ha detto di non potersi intrattenere oltre.
mi sa che io non ho fatto la figura della vicina ideale.