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martedì 5 luglio 2016

la residenza klimt

guardando gli annunci online, avevo trovato il mio appartamento preferito: posizione perfetta, terrazzo, bagno fico con doccia, camera matrimoniale stupenda, classe energetica A (praticamente un unicorno).
l'unico neo sembrava essere il fatto che la cucina aveva i pensili rossi.
lo so che la cosa avrebbe dovuto allarmarmi, ma se devo cedere su qualcosa, pensavo, cederò sul colore dei pensili.
quando siamo arrivati davanti a quella che abbiamo scoperto chiamarsi "residenza klimt" ho pensato che sì, quella sarebbe stata la nostra nuova casa (se vieni da vienna e la tua vita è stata permeata per sei anni da klimt in tutti i luoghi in tutti i laghi, quello non può che essere un segno smaccato del fato che ti sta indicando chiaramente la strada).
una volta entrati nel palazzo ecco un altro segno: una colonna in stile klimtiano, tutta dorata. ho salito le scale gongolando, certa che saremmo usciti di lì con la netta intenzione di firmare il contratto.
invece l'appartamento di 58 metri quadrati era così suddiviso: terrazze (due) 30 metri quadrati, bagno 10 metri quadrati, scarpiera 8 metri quadrati, camera 5 metri quadrati, cucina 5 metri quadrati.
questa irrazionale gestione degli spazi ci ha fatto desistere dato che avremmo dovuto adibire la scarpiera a libreria e comunque non ci sarebbe stato posto nemmeno per una microscopica scrivania, a meno di non collocarla sul terrazzo.
e insomma, avrei dovuto dar retta ai pensili rossi.

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