tutti i giorni qualcuno impacchetta le sue cose e le trasferisce altrove. a volte è uno spostamento di pochi chilometri altre volte è uno spostamento intercontinentale. in ogni caso traslocare è un'esperienza (per quanto traumatica) che quasi tutti fanno almeno una volta nella vita e a cui tutti sopravvivono.
io stessa ho cambiato diverse case e città ma sono sempre stati spostamenti "leggeri", in cui la mia roba stava tutta in uno zaino e una valigia, più o meno.
il trasloco del trenta giugno dovrebbe essere piuttosto facile e indolore. mi guardo attorno, penso alle cose che devo radunare e mi sembra fattibile. poi guardo il mobile sotto la tv pieno di roba del matematico e la libreria, altrettanto piena di roba del matematico, e il tavolino ricoperto di roba del matematico e mi chiedo come faremo a trovare un compromesso tra il mio metodo di trasloco e il suo.
il mio metodo è: se non serve e/o è brutto e/o è rotto e/o non l'hai mai usato... buttalo via.
il suo metodo è: non so cosa sia, da dove venga, da quante ere geologiche di polvere sia sormontato, ma è assolutamente indispensabile e viene con me.
abbiamo ancora in casa una borsa piena di medicinali scaduti, alcuni sono stati comprati a torino 6-8 anni fa, e sono ancora qui. c'è una scatola piena di cavi che non è mai stata aperta da quando siamo qui, ma che sicuramente ci seguirà a udine. e poi ci sono tre cellulari, un computer e una macchina fotografica, tutti rotti.
troveranno la strada per la discarica?
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