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lunedì 30 giugno 2014

sono una che non sa cosa sia normale

al bar

c: vorrei un caffè
d: come lo vuole? espresso, cappucino, caffelatte, macchiato, lungo
c: un caffè normale

davanti al banco dei gelati

c: fragola e cioccolato
d: dove, signora, nel cono o nella coppetta?
c: cono
d: che cono vuole? (davanti a c, un espositore con 6 tipi diversi di cono, da 2 euro e venti piccolo e di wafer, 2 euro e cinquanta più grande e biscottoso, due euro e ottanta con la base piatta, due euro e novanta con il cioccolato e la granella di nocciola sul bordo, tre euro a forma di fiore, tre euro e cinquanta molto grande)
c: un cono normale

ora, a questa gente vorrei chiedere, cazzo vuol dire "normale", tutti i caffè sono normali e tutti i coni sono normali. dov'è la normalità? io non lo so.
soprattutto quando vieni da un posto diverso, è impossibile stabilire cosa sia normale.
per me non era normale vedere gente bere cappuccino alle otto di sera, dopo aver mangiato una pizza. adesso è normale.

questa gente, che chiede cose normali, possibile che creda che esistano davvero?
tutto è normale e tutto allo stesso tempo è strano.

ma io, sono normale? perché quando mi confronto con questa gente piene di certezze sulla normalità, mi sento molto strana...

giovedì 19 giugno 2014

sono una che

sono una che ha preso un sacchetto della spazzatura, l'ha riempito di magliette, felpe, pantaloni talmente stracciati che anche la peggiore associazione umanitaria si sarebbe vergognata di distribuire ai poveri, e l'ha buttato nel bidone della raccolta indifferenziata.

sono una che per distogliere l'attenzione dai capelli molto spettinati indossa magliette molto scollate

sono una che compra scarpe da uomo perché porta il 42

sono una che tutte le mattine guarda i libri in offerta lampo kindle e non ne compra mai nessuno

sono una che si dimentica a casa la schiscetta

sono una che odia tutte le cose da femmina (truccarsi, vestirsi bene, indossare scarpe col tacco, depilarsi, farsi la piega ai capelli, spalmarsi la crema per il corpo, mettere lo smalto)

sono una che adora dormire, che dorme come un sasso quasi sempre, che pensa che le ore passate a dormire siano migliori di quelle passate a vivere

sono una che soffre di mal di testa da pochissimi mesi, e ancora non se ne capacita, avendo vissuto la bellezza di 31 anni libera da questo comune tormento

sono una che sta per compiere 32 anni e che fino a 5 anni fa pensava che a 32 anni si fosse già vecchi, e pieni di certezze e solidi e maturi, e invece ora che i 32 anni sono lì, davanti a lei, si sente effettivamente già vecchia ma senza certezze e fragile e totalmente immatura e ha voglia di piangere

sono una che ha comprato due magliette e una felpa bellissime che le stanno benissimo e si è sentita un po' felice, e subito dopo un po' scema per essersi sentita un po' felice per delle stupide magliette, seppure bellissime che le stanno benissimo

sono una che non è capace di essere felice di niente, che trova motivi per essere infelice anche delle cose felici

sono una che ha smesso di fare gli esercizi per il culo dopo un mese

sono una che ha smesso di leggere "i demoni" perché a un terzo del libro ancora non era successo niente

mercoledì 11 giugno 2014

sono una che

sono una che si sta facendo crescere i capelli
sono una che si sente pronta per la prova costume (forse solo perché è certa che non ne indosserà uno nemmeno quest'anno)
sono una che si annoia facilmente
sono una che ha le mani screpolate
sono una che mangia almeno uno yogurt al giorno
sono una che da più di un mese fa gli esercizi per tonificare i glutei seguendo un video di youtube
sono una che ha distrutto un paio di scarpe della fila nuove in meno di due mesi
sono una che al mare da piccola si scottava sempre
sono una che odia i capelli corti che crescono perché non stanno mai in nessun modo
sono una che si dimentica di mettere la crema per le mani
sono una che sorride poco, raramente, non abbastanza

venerdì 6 giugno 2014

sono una che non scrive più sul blog

credo sia la prima volta che lascio passare un mese tra un post e l'altro.
ma non c'è nella mia vita, vita che voglia o possa essere raccontata.
solo, ieri, al panificio mi hanno regalato un panino caldo, appena sfornato, fragrante e profumato come il pane che ho mangiato qui non è mai stato.
il resto, invece, è un training per il superamento della frustrazione.
per tutte le cose, piccole e grandi, che non vanno come vorrei.