ho sempre cercato di fregarmene abbastanza del giudizio degli altri. di prendere quanto di buono potevo dalle critiche, di non crogiolarmi troppo nelle lusinghe e nei complimenti, di spernacchiare i giudizi negativi.
poi mi hanno pubblicato il manuale, ho iniziato a scrivere per altri blog e mi sono ritrovata a guardare degli sconosciuti che parlano di me, giudicano quello che ho scritto, mettono mi piace sotto a un mio post, discutono dei miei contenuti e della loro veridicità, a volte dimostrando di non aver nemmeno letto bene quello che ho scritto. o di aver riempito gli spazi tra le righe di sottotesti assolutamente erronei.
ieri mi sono presa della svampita, della superficiale, e parecchi sberleffi per aver raccontato tutta l'ingenuità con cui sono venuta a vienna pensando di insegnare italiano.
insomma, non riesco a fare a meno di prendermi a cuore quello che gli altri pensano di me e di quello che ho scritto, dimostrando di essere la prima a non essere capace di scindere me come persona, dalle mie parole.
mi chiedo quando imparerò a farlo.
Fregatene. La verità è che si hai sbagliato ma mi pareva di capire che lo sapevi anche tu e infondo mica potevi stare senza lavorare qualcosa dovevi pur trovare come lavoro e gli altri fanno presto a criticare che poi invece sono i primi a fare scelte "comode" e magari pure senza nessuno scrupolo di conscenza. E sappiamo tutti che anche chi dovrebbe essere preparato per l'insegnamento non è detto che sappia realmente insegnare, sono convinta che tutti abbiamo avuto tali esperienze a scuola!:) Mi piace la tua sincerità che non ha bisogno di essere autorizzata da nessuno.
RispondiEliminaRileggo la solita critica insipida, rivolta all'insegnante modello della post modernità: E sappiamo tutti che anche chi dovrebbe essere preparato per l'insegnamento non è detto che sappia realmente insegnare, sono convinta che tutti abbiamo avuto tali esperienze a scuola!:) Peccato che in tanti anni non si sia trovato il coraggio di chiarire cosa debba intendersi per "sapere realmente insegnare [sic]". D'altra parte chiunque conosca il mondo fuori di testa della scuola italiana - di ogni ordine e grado - sa quantificare il disastro che finisce per abbattersi su studenti e insegnanti non politicizzati né idelogizzati. Quanto a te, azzurropillin, ho trovato diversi post da recensire sul mio blog. E in merito alle critiche, fai tesoro delle idee costruttive in esse contenute - se presenti; in caso contrario, limitati ad argomentare la difesa. E fine della storia.
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