sono triste, della tristezza di una tazza di tè semivuota, ormai fredda
di un cielo grigio che non lascia spazio al sole, che diventa presto nero
sono triste, della tristezza di gocce di pioggia che si rincorrono sul vetro
di parole aspre e difficili e sconosciute
sono triste, della tristezza di un paio di calzini sporchi lasciati sul pavimento
di una goccia di sangue sulle piastrelle chiare del bagno
sono triste, della tristezza di uno schermo accesso che illumina una stanza
di un letto sfatto e vuoto
sono triste, della tristezza di un pozzo nero di cui non si vede il fondo
di una tavoletta di cioccolato al latte finita, di cui resta solo l'incarto
sono triste, della tristezza di un cellulare che non suona
di una cassetta delle lettere piena di pubblicità non richiesta
sono triste, della tristezza di un altalena che dondola e cigola vuota nel parco deserto
di un giorno grigio d'inverno che non vuole lasciar posto all'estate.
Anche io oggi mi sento cosi', esattamente cosi'.
RispondiEliminaTriste, svuotata.
Ma alla fine il sole arriva sempre!! Forzaaa!
RispondiEliminaCoraggio! Ce la puoi farcela :) ancora febbraio, e poi l'orrendo, sconfortante inverno viennese si avviera' alla fine. ti capisco, lo odio anche io!
RispondiEliminaNatalia Pi forse sloggata
http://vediamodai.blogspot.com