il tempo qui fa schifo: ci sono 16 gradi e il sole non si vede da tre settimane, i blog sono aggiornati raramente e solo per parlare di vacanze, su facebook gli amici postano foto di spiagge, annunciano partenze o arrivi. anche il matematico è tornato a ppp per staccare un po' la spina.
io, che sono in vacanza da una vita, ho finalmente iniziato a lavoricchiare mentre tutti sono in ferie.
tra poco più di un mese sarà tempo di bilanci. il 2 settembre sarà un anno che abito qui. il mio tedesco è passato dal livello A2 al livello B2, anche il mio inglese è migliorato. ho ottenuto la certificazione in didattica dell'italiano. un mio racconto è arrivato finalista a subway.
insomma, non mi sembra un gran che.
a meno che ad agosto non si raccolga qualche altro frutto, per lo più la sensazione sarà quella di aver sprecato un sacco di tempo.
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domenica 31 luglio 2011
domenica 24 luglio 2011
le cose che odio di vienna
ci sono sicuramente molte cose che mi piacciono di vienna, e forse troveranno posto in un altro post. al momento però vorrei soffermarmi sulle cose che qui mi danno veramente sui nervi:
1) il fumo nei locali pubblici, nei corridoi, per le scale, negli ascensori
2) la puzza di merda di cavallo che aleggia in centro e le merde di cavallo sull'asfalto (una delle cavolate più gettonate per turisti è un giro in carrozza per vedere il centro di vienna)
3) l'incapacità di avere a che fare con gli affettati. nel supermercato in cui vado non tolgono la cotenna da nessun affettato (figuriamoci il grasso), mettono le fette una sopra l'altra in blocco, accartocciano tutto, lo infilano in un sacchetto di carta e lo chiudono con un punto di cucitrice. non è raro che graffettino insieme anche gli affettati
4) il vento gelato
1) il fumo nei locali pubblici, nei corridoi, per le scale, negli ascensori
2) la puzza di merda di cavallo che aleggia in centro e le merde di cavallo sull'asfalto (una delle cavolate più gettonate per turisti è un giro in carrozza per vedere il centro di vienna)
3) l'incapacità di avere a che fare con gli affettati. nel supermercato in cui vado non tolgono la cotenna da nessun affettato (figuriamoci il grasso), mettono le fette una sopra l'altra in blocco, accartocciano tutto, lo infilano in un sacchetto di carta e lo chiudono con un punto di cucitrice. non è raro che graffettino insieme anche gli affettati
4) il vento gelato
giovedì 14 luglio 2011
questo post parla di mestruazioni senza giri di parole (siete avvertiti)
ho passato l'ultimo anno della mia vita a dissanguarmi una volta al mese.
tipo che devo cambiare ogni due ore l'assorbente notte lungo 31.8 cm con 6 gocce disegnate sulla confezione almeno per i primi due giorni.
tipo che quando ho fatto le analisi del sangue è risultato che mi manca il ferro (ma va?).
tipo che un paio di mattine mi sono svegliata in un lago di sangue credendo di essere morta per una pugnalata in pancia, e invece no, era il sangue delle mie mestruazioni.
tipo che quando mi siedo sul water e si sente zampillare, a volte non è pipì, è sangue, il mio, che se ne va giù per il cesso in quei giorni lì.
tipo che una volta mi è capitato di sporcarmi di brutto i pantaloni (nonostante l'assorbente notte 6 gocce lungo 31,8 cm) e sono corsa a casa tenendo la borsa dietro la schiena in un modo stupido e innaturale per tentare di coprire la macchia enorme.
e io mi sono altamente stufata di 'sta storia. per cui da oggi si cambia musica! spero.
tipo che devo cambiare ogni due ore l'assorbente notte lungo 31.8 cm con 6 gocce disegnate sulla confezione almeno per i primi due giorni.
tipo che quando ho fatto le analisi del sangue è risultato che mi manca il ferro (ma va?).
tipo che un paio di mattine mi sono svegliata in un lago di sangue credendo di essere morta per una pugnalata in pancia, e invece no, era il sangue delle mie mestruazioni.
tipo che quando mi siedo sul water e si sente zampillare, a volte non è pipì, è sangue, il mio, che se ne va giù per il cesso in quei giorni lì.
tipo che una volta mi è capitato di sporcarmi di brutto i pantaloni (nonostante l'assorbente notte 6 gocce lungo 31,8 cm) e sono corsa a casa tenendo la borsa dietro la schiena in un modo stupido e innaturale per tentare di coprire la macchia enorme.
e io mi sono altamente stufata di 'sta storia. per cui da oggi si cambia musica! spero.
martedì 12 luglio 2011
the fault in our stars - john green
john green è uno dei miei autori ya preferiti. ha scritto "cercando alaska", che considero il capolavoro assoluto. e poi anche altri romanzi, belli, carini ma molto al di sotto di "cercando alaska" secondo me.
ecco, john green a fine giugno ha annunciato il titolo del suo nuovo romanzo: "the fault in our stars". ha promesso ai suoi fan, via twitter, facebook, blog che firmerà personalmente, una per una, tutte le copie prenotate prima dell'uscita. uscita che è prevista approssimativamente per aprile 2012.
poche ore dopo l'annuncio "the fault in our stars" era il libro più venduto su amazon.com e su barnes&nobles. è rimasto in vetta a entrambe le classifiche per qualche giorno.
a riguardo, su repubblica, hanno scritto questo articolo orrendo.
in ogni caso i fan di john green stanno proponendo la copertina per il libro. qui ne trovate a centinaia, alcune sono davvero stupende.
ma le mie preferite in assoluto sono quelle che usano le lucky star.
tipo questa.
ecco, john green a fine giugno ha annunciato il titolo del suo nuovo romanzo: "the fault in our stars". ha promesso ai suoi fan, via twitter, facebook, blog che firmerà personalmente, una per una, tutte le copie prenotate prima dell'uscita. uscita che è prevista approssimativamente per aprile 2012.
poche ore dopo l'annuncio "the fault in our stars" era il libro più venduto su amazon.com e su barnes&nobles. è rimasto in vetta a entrambe le classifiche per qualche giorno.
a riguardo, su repubblica, hanno scritto questo articolo orrendo.
in ogni caso i fan di john green stanno proponendo la copertina per il libro. qui ne trovate a centinaia, alcune sono davvero stupende.
ma le mie preferite in assoluto sono quelle che usano le lucky star.
tipo questa.
sabato 9 luglio 2011
an the winner is...
grazie al giveaway compulsivo ho effettivamente vinto una copia de "il club dei suicidi" edito da giunti nella collana Y (che sarebbe quella dedicata ai romanzi young adult). è la prima volta che vinco qualcosa a parte graffette da ufficio alla pesca di beneficenza di ppp! (quindi imporvi tutti i banner qui di lato per un paio di settimane non è stato inutile.)
sono anche stata cazziata pubblicamente in questo video (dal secondo 30 al secondo 68) per non aver rispettato il regolamento che il sito imponeva per la partecipazione. (vengo anche chiamata azzurropìllin invece di azzurropillìn che è un po' come chiamare bènetton la benettòn. una cosa che fanno tutti e la rende very international anche se è un'azienda di treviso.)
partecipare ai giveaway è faticosissimo e credo che per un po' mi ritirerò alla noiosa vita di chi non partecipa compulsivamente ai giveaway.
la cosa più faticosa, al di là di rispettare i regolamenti tutti uguali e tutti diversi imposti dai vari siti, è ricordarsi a quali giveaway si sta partecipando e quando avviene per ognuno l'estrazione del vincitore.
ora non devo far altro che aspettare che il libro, già arrivato a ppp, trovi la strada per arrivare fino a qui.
sono anche stata cazziata pubblicamente in questo video (dal secondo 30 al secondo 68) per non aver rispettato il regolamento che il sito imponeva per la partecipazione. (vengo anche chiamata azzurropìllin invece di azzurropillìn che è un po' come chiamare bènetton la benettòn. una cosa che fanno tutti e la rende very international anche se è un'azienda di treviso.)
partecipare ai giveaway è faticosissimo e credo che per un po' mi ritirerò alla noiosa vita di chi non partecipa compulsivamente ai giveaway.
la cosa più faticosa, al di là di rispettare i regolamenti tutti uguali e tutti diversi imposti dai vari siti, è ricordarsi a quali giveaway si sta partecipando e quando avviene per ognuno l'estrazione del vincitore.
ora non devo far altro che aspettare che il libro, già arrivato a ppp, trovi la strada per arrivare fino a qui.
martedì 5 luglio 2011
sto fuori di testa, completamente
il matematico, alle 4 del mattino di domenica, è partito per edimburgo dove rimarrà fino a venerdì per un grande convegno cui partecipano molti suoi simili.
la sottoscritta, come sempre capita quando si ritrova da sola:
1. non è più certa di essere ancora in grado di articolare parole di senso compiuto, non usando le sue corde vocali da circa 60 ore.
2. è andata ad abitare nella casa delle libertà, dove i piatti non lavati prolificano indisturbati nel lavandino, i pasti vengono consumati in luoghi e tempi casuali (solitamente con sbriciolamenti e sbordolamenti sul divano), il computer la sera posa la testa sul cuscino del matematico, pronto ad essere acceso non appena la sottoscritta si rende conto che è di nuovo mattina, i gatti di polvere giocano sul parquet del salotto con gomitoli di capelli castani. ogni tanto fanno le fusa.
3. ha già letto tutti i libri presi sabato in biblioteca: cordiali saluti di bajani e testimone inconsapevole di carofiglio. ha anche finito non avevo capito niente di de silva. ha solo delle difficoltà a inoltrarsi in romanzo criminale di de cataldo. ma prima o poi avrà la meglio anche su quello.
4. ha iniziato a leggere di nausee mattutine, ecografie, amniocentesi, translucenze, aborti spontanei, test di gravidanza, baby blues, beta hgc, ivg, passando senza soluzione di continuità da un mommyblog all'altro. ma solo per cultura generale. la sottoscritta non è incinta, non ha senso materno. piuttosto che un bambino un alligatore nella vasca da bagno.
5. ha invitato tre persone (provenienti da tre continenti diversi) a una cena italiana nella casa delle libertà. per giovedì. ma... non ha nessuna voglia di cucinare. né di rendere la casa delle libertà un posto decente.
6. in vista della cena ha un grave problema: le lampadine del salotto fulminate. tutte e due. da mesi. e se con il matematico fa romantico mangiare alla luce azzurrina dello schermo, con tre persone a cena fa pezzente. (il fatto è che, per sostituire le lampadine, c'è assoluto bisogno di una scala, che non abbiamo. che dovremmo chiedere ai vicini austriaci. che a malapena salutiamo. perché in effetti salutare è quasi tutto quello che riusciamo a fare in tedesco.)
la sottoscritta, come sempre capita quando si ritrova da sola:
1. non è più certa di essere ancora in grado di articolare parole di senso compiuto, non usando le sue corde vocali da circa 60 ore.
2. è andata ad abitare nella casa delle libertà, dove i piatti non lavati prolificano indisturbati nel lavandino, i pasti vengono consumati in luoghi e tempi casuali (solitamente con sbriciolamenti e sbordolamenti sul divano), il computer la sera posa la testa sul cuscino del matematico, pronto ad essere acceso non appena la sottoscritta si rende conto che è di nuovo mattina, i gatti di polvere giocano sul parquet del salotto con gomitoli di capelli castani. ogni tanto fanno le fusa.
3. ha già letto tutti i libri presi sabato in biblioteca: cordiali saluti di bajani e testimone inconsapevole di carofiglio. ha anche finito non avevo capito niente di de silva. ha solo delle difficoltà a inoltrarsi in romanzo criminale di de cataldo. ma prima o poi avrà la meglio anche su quello.
4. ha iniziato a leggere di nausee mattutine, ecografie, amniocentesi, translucenze, aborti spontanei, test di gravidanza, baby blues, beta hgc, ivg, passando senza soluzione di continuità da un mommyblog all'altro. ma solo per cultura generale. la sottoscritta non è incinta, non ha senso materno. piuttosto che un bambino un alligatore nella vasca da bagno.
5. ha invitato tre persone (provenienti da tre continenti diversi) a una cena italiana nella casa delle libertà. per giovedì. ma... non ha nessuna voglia di cucinare. né di rendere la casa delle libertà un posto decente.
6. in vista della cena ha un grave problema: le lampadine del salotto fulminate. tutte e due. da mesi. e se con il matematico fa romantico mangiare alla luce azzurrina dello schermo, con tre persone a cena fa pezzente. (il fatto è che, per sostituire le lampadine, c'è assoluto bisogno di una scala, che non abbiamo. che dovremmo chiedere ai vicini austriaci. che a malapena salutiamo. perché in effetti salutare è quasi tutto quello che riusciamo a fare in tedesco.)