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mercoledì 10 marzo 2010

consigli di scrittura (utili a me) #2

il mio primo consiglio è stato quello di considerare la scrittura come qualcosa che si può imparare e che richiede costanza e applicazione.
da chi si impara la scrittura? e cosa c'è da imparare della scrittura?
credo che la scrittura si impari analizzando la scrittura degli altri.
è molto facile, anche a una prima lettura superficiale, capire che una narrazione è mal fatta e non funziona, semplicemente perché la abbandoniamo dopo poche righe/pagine.
più difficile è capire perché, e come, una narrazione funziona.
secondo me il bravo scrittore (così come il bravo pasticcere, il bravo pattinatore, il bravo macellaio) è tale perché il suo gesto è così pefetto e privo di sbavature che dà l'impressione che quel gesto sia semplice, naturale, immediato.
la prima volta che sono andata dal macellaio qui sotto e gli ho chiesto due etti di salsiccia fina, ha preso un coltello tra i molti, ha sollevato un'estremità della salsiccia, e subito ne ha tagliata un pezzo. quel pezzo pesava esattamente 200 grammi.
io avrei dimenticato di indossare il grembiule, avrei di certo sbagliato coltello, avrei rischiato di mozzarmi un dito, avrei guardato il banco senza sapere dove fosse la salsiccia. anche quando fossi riuscita a tagliarne un pezzo avrebbe pesato 97 o 358 grammi... avrei messo in luce tutto quello che un macellaio non deve fare.
insomma, la scrittura si impara leggendo con occhio attento quello che scrivono gli altri: è dal nosro comportamento come lettori (analizzando le nostre reazioni di lettori) che impariamo come dobbiamo comportarci come narratori.

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