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domenica 21 giugno 2009

perché lo sharp si riflette

questa settimana a vienna è stata per il matematico più proficua dei sei mesi passati a berkeley, è stata più intensa di tutto quest'anno messo insieme.
in sette miseri giorni ha interagito intensivamente con il grande matematico, ha raccolto tutto il materiale necessario alla tesi di dottorato, ha presentato un talk davanti ad alcuni dei professori di set theory più influenti del mondo. insomma, ora può dormire sonni più tranquilli, tutto quello che era in suo potere fare, ha fatto.
all'inizio non vedevo molto di buon occhio questa cosa della teoria degli insiemi. mi faceva rabbia. mi sembrava non stesse facendo nulla: pensavo che mentre io mi sbattevo su e giù da torino a milano e da milano a torino per mille euro, lui si guadagnava la borsa di studio passeggiando su e giù per la casa. certe volte mi dicevo "ma perché cavolo non si trova un lavoro normale, come tutti?!".
adesso ha capito che la teoria degli insiemi è la sua vita, non potrebbe fare nient'altro, non potrebbe farne a meno. come io non potrei fare a meno di leggere, come io non potrei rinunciare al mio sogno di scrittrice, lui non sa e non può vivere senza chiedersi perché lo sharp si riflette. e chiedersi perché lo sharp si riflette non è meno inutile della lettura, non è meno inutile della mia scrittura.

3 commenti:

  1. parli quasi solo del tuo fidanzato...

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  2. parli quasi solo del tuo fidanzato...

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  3. solo perché non c'è da due settimane. quando c'è ne parlo meno.

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