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lunedì 16 marzo 2009

non ci piace

uno dei miei compiti, in ufficio, è anche quello di comunicare agli editori stranieri che non abbiamo intenzione di acquistare i diritti di traduzione dei titoli di cui detengono i diritti.
quindi con la mia bella frasetta standard in inglese dico: grazie mille ma questi titoli non fanno per noi.
capita a volte che chi riceve la mail invece di dire: va bene grazie, chiede: perché?
e la risposta, in tutti i casi, sarebbe: perché all'editor non piace. (l'editor è chi sceglie i titoli da pubblicare.)
invece, ogni volta, tocca inventarsi scuse elaboratissime, che intrecciano dati di venduto, tendenze di mercato, scelte editoriali, classifiche di vendita nazionali ed internazionali, linee e collane. e se anche in italiano è difficile cercare un modo gentile e non offensivo di dire che quel libro non vogliamo tradurlo perché -detto proprio in gergo tecnico- fa cagare, figuriamoci col mio inglese sgangherato.
perché la verità è che un libro si fa se l'editor se ne innamora follemente, e gli conviene davvero che quel libro gli piaccia da morire, perché dovrà parlarne con i redattori, i venditori, quelli del marketing. dovrà seguirne la traduzione, l'editing, la copertina, la quarta, dovrà controllare le ciano, insomma, quel libro lo perseguiterà per mesi.
quindi difficilmente deciderà di acquistare un libro che non ama.
perciò, caro editore straniero, se decidiamo di non acquistare i titoli della tua casa editrice è perché non ci piacciono, punto e basta.

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