questa negli states si sta rivelando una vacanza strana. per alcuni versi assomiglia a un esilio, per altri a una luna di miele. è da 18 giorni che ho lasciato la quotidianità della mia vita torin-milanese e mi sembra di non avere più il controllo su nulla. come se fossero passati mesi o anni da quando sono partita. ho paura che in mia assenza le relazioni tra le persone che mi sono intorno di solito siano cambiate, che le loro vite siano state segnate da un piccolo grande evento determinante dal quale sono stata esclusa, che il fatto di non esserci abbia cambiato il modo che gli altri hanno di pensarmi, vedermi, percepirmi (per la serie: come complicarsi la vita e rovinarsi le vacanze).
poi il fatto di essere qui e non avere le solite cose da fare ha moltiplicato i pensieri sulle cose che faccio di solito. quindi ho ricominciato a chiedermi se non sia il caso di iscrivermi alla laurea specialistica, e poi a chiedermi per quanto ancora potrò continuare a viaggiare sulla torino milano senza pensare che è una follia, e poi a chiedermi che ne sarà del matematico, se tornerà qui a berkeley dopo l'estate, se tornerà qui negli states dopo il termine del dottorato, se lo seguirei. insomma, mi sono incastrata in un mucchio di pensieri orribili, di quelli che faccio perché non ho fiducia nel futuro, salvo poi, quando le cose si sistemano, pensare che sarebbe stato meglio avere fiducia nel futuro.
boh, fiducia nel futuro.
RispondiEliminaio ti suggerirei di avere fiducia in te stessa e nelle tue sensazioni dipanza.
fiducia nel vostro amore.
fiducia giornopergiorno.
:-)
... e datti una calmata.
RispondiEliminaaltrimenti non ti godi la vacanza.
;-)
Giusto! Piripillin, prendi fiato, fai la turista, goditi il matematik, ingrassa un po' a suon di hamburger e schifezze varie, fai foto, vai a vedere l'oceano, pucciaci i tuoi piedi nordici (senza scarpe!), raccogli conchiglie, importuna i bagnini!
RispondiEliminaE poi, scusa un po', ma che vuoi che succeda mai in tua assenza?!
3 settimane, nel grande ciclo della vita, sono come una scorreggina in un metanodotto. Indistinguibili. Impercettibili. (in genere la metafora è la goccia nel mare... ma vabbè)
:)
Alice incitatrice.
P.s. comunque qualcosa è successo. E' successo che mò come ministro della difesa hai La Russa, un nome una rana.
P.p.s Lo so che latito un po' dal mondo virutale, ma dammi un paio di settimane per assestarmi, e capire chi sono, che ddevo fare, quando e come... e poi tornerò a infestarti e impestarti di post!
Le scarpe le ho ricevute! :)
Sii paziente, temo mi ci vorranno eoni, vista la mancanza di tempo libero... intanto però ho il titolo:
"Credevo fosse amore e invece era una suola"
Ma non mi dispiace nemmeno questo:
"Le scarpe dei monelli. La compagnia del saltello", (scritto con sotto uno pseudonimo come "Storkien")
Quale preferisci?
Alice intitolatrice