l'espatrio, più o meno certo e più o meno imminente, è uno degli argomenti tabù con il mio coabitante, in questo periodo, anche se inevitabilmente riempie di incertezza tutti i nostri gesti.
non si sa ancora dove andrà, per quanto tempo, né quando, si sa solo che dovrà andare da qualche parte per qualche tempo e piuttosto a breve.
a volte sono entusiasta all'idea di un'esperienza all'estero (perché è ovvio che se lui se ne va per più di sei mesi io lo seguo). la immagino arricchente, stimolante, un'ottima occasione. altre volte (piuttosto spesso, a dire il vero, in questi giorni di pioggia) vengo sopraffatta dallo sconforto per tutte le cose che ci saranno da fare: passaporto, biglietto aereo, lasciare l'appartamento, trovare un posto in cui vivere dall'altra parte del mondo e poi anche sbarazzarci dei mobili e in fondo di tutte le cose che hanno riempito la nostra vita in questi mesi. ed è piuttosto triste. oltre che faticoso.
in ogni caso per ora è tutto molto astratto e campato per aria.
se piove in quel di Torino significa che domani a ppp pioverà tutto il giorno. viva le partenze, i salti, le incertezze prima di partire ma per partire.
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